COME FACCIO AD AVERE LA DOVUTA ATTENZIONE DA PARTE DEL MIO CAVALLO DURANTE IL LAVORO

29 agosto 2017

 🐴💫

Spesso è difficile riuscire a catturare l'attenzione del proprio cavallo quando si è in sella. Ci possono essere un'infinità di fattori esterni a distrarlo, questo vale soprattutto per gli stalloni, o in generale per i cavalli giovani che sono, di solito (e per fortuna), particolarmente curiosi.
Non devo assolutamente pensare che sia una cosa negativa, anzi. I cavalli che si dimostrano curiosi verso quel che succede attorno, di solito sono quelli che poi dimostrano lo stesso interesse verso il lavoro, non appena si riesce a rendere il lavoro una cosa "divertente". Sta tutto nel incanalare l'energia nella giusta direzione. NON nel sopprimerla!
Cercare a tutti i costi di chiudere forzatamente il cavallo in se, tirandogli giù la testa o "punendolo" se fa qualcosa di indesiderato, anche solo arrabbiandosi, è la cosa meno costruttiva. Il risultato sono poi quei cavalli che eseguono ogni cosa a dovere (altrimenti sono guai), quasi telecomandati, ma dallo sguardo spento, senza molta voglia di andare, senza quella vitalità e quei movimenti che sono invece tanto belli da vedere.

Quindi come si può riuscire a mantenere il carattere, però con un certo grado di disciplina?!

La risposta sta in un lavoro meticoloso di ripasso giornaliero delle basi.
Grazie alle mezze fermate e a esercizi che richiedono concentrazione come il passaggio su barriere o cavalletti, fin dall'inizio del lavoro cerco di raggiungere la decontrazione. L'obiettivo è quello di riuscire a usare gli aiuti in maniera progressivamente sempre più delicata e meno visibile.
Rimetterò in evidenza i post "LA MEZZA FERMATA" e "LA DECONTRAZIONE" in modo da poter rivedere questi due fondamentali concetti inerenti l'argomento.

Non appena salgo in sella inizio a richiedere una distensione dell'incollatura in avanti e in basso con le mezze fermate. Nella fase di riscaldamento iniziale tengo le redini il più lunghe possibili, quel tanto che mi permette comunque di avere un leggero, ma regolare contatto con la bocca del cavallo. Se possibile passo su barriere o cavalletti messi ad una corretta distanza (80/90 cm al passo - 120/130 al trotto) ripetutamente per far sì che, senza dover insistere, il cavallo sia obbligato a guardare davanti a se e a concentrarsi.
In generale è compito del cavaliere stare estremamente attento alla correttezza dell'esecuzione delle figure e delle linee sulle quali si scegliere di muoversi. Lasciando gironzolare a caso il cavallo infatti è più facile che questo si distragga perché libero da richieste precise del cavaliere. Se invece scelgo (questo dovrebbe diventare un'abitudine) di seguire sempre e solo in modo preciso le (numerose) figure da maneggio, allora sono obbligato a rimanere concentrato anch'io sempre. Ogni figura e ogni linea, anche quelle diritte, richiedono interventi precisi e tempestivi degli aiuti. Anche solo mantenere il ritmo corretto alle tre andature richiede concentrazione. Quindi, in pratica, se il cavaliere resta concentrato, allora anche il cavallo lo farà. Nel momento in cui, invece, cercherà di togliersi dalla mano, di alzare la testa o in cui non reagirà alle gambe perché con la testa altrove, posso intervenire con una o più mezze fermate e insistere in modo più decise per un attimo se necessario. L'importante è ricordarsi che nel momento in cui il cavallo cederà grazie alla mezza fermata, tornerà con la testa da me e riprenderà a rispondere bene agli aiuti, devo subito riconoscere la sua disponibilità e premiarlo con la voce o una carezza. Deve rendersi conto quando è giusto. Se cede lui, cedo anch'io.

Quindi si tratta di un continuo richiedere (mezza fermata) e lasciare, correggere e lasciare, e così via. Tra una richiesta e la risposta a questa da parte del cavallo possono passare pochi secondi. Devo quindi essere attentissimo a ogni cosa. Non dare nulla per scontato.

Facciamo un esempio:

Sto per affrontare 4 cavalletti al trotto messi a ventaglio su un cerchio di 20 m di diamtero (circolo). Con un ritmo corretto e un buon contatto inizio a impostare la giusta direzione e mi metto sulla linea del circolo con una mezza fermata (più di una se necessario). Sto molto attento a seguire in modo perfetto il cerchio, senza che il posteriori "scappi" in fuori. La gamba esterna ha il compito di tenere il posteriore sulla traiettoria. La gamba interna spinge verso la redine esterna. Quest'ultima è quella che "guida" e fa mantenere la direzione costante. La redine interna invece fa le richieste per poi cedere, non appena il cavallo cede con la nuca e l'incollatura e si flette in modo corretto (il famoso "stringere una spugna"). Quando cedo con la mano interna "indico" la via verso il basso in avanti al cavallo affinché questo si distenda.

Grazie alle richieste, alle figure e agli esercizi, l'attenzione sarà sempre più rivolta verso di me e sempre meno verso quel che succede attorno. Chiaramente un occhio o un orecchio possono captare i segnali dall'esterno, l'importante è che il lavoro venga mantenuto senza interruzioni.
Anche quando sono in gara, soprattutto nel rettangolo di dressage, ci sono infinite distrazioni che, naturalmente, vengono percepite dal cavallo. Devo però abituarlo al fatto che nonostante tutto, quando si lavora, si lavora. Guardare si può, ascoltare anche, ma non togliersi dal lavoro smettendo di rispettare gli aiuti del cavaliere. Allora ci sarà la ricompensa del "cedere" e della voce/carezza. E' incredibile quanto queste piccole accortezze vengano apprezzate e quanto il cavallo sia disposto a mettersi in gioco per chi ha in sella. A patto che questo non ce lo voglia portare con violenza o interventi insensati. Con le richieste fatte in questo modo il cavallo sarà prima solo disposto a non distrarsi, ma con il tempo diventerà un vero e proprio compagno disposto a mettersi in gioco. Questi animali hanno un cuore immenso e una disponibilità verso l'umano enorme, se solo si rispettano la sua indole e i suoi tempi di apprendimento.

Concentrazione, rispetto, aiuti dato in modo corretto nel momento giusto e una meritata ricompensa (non parlo di carote o bocconcini, basterà un "bravo" o una carezza...).

Buon lavoro! E fatemi sapere come andrà...

#traininghorses_tips

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