COME PREPARARSI PER UN CONCORSO DI SALTO AD OSTACOLI

19 agosto 2018

Naturalmente quando siamo prossimi ad una partecipazione ad un concorso di salto staremo già lavorando abbastanza con i SALTI. Quindi non andrò a parlare di ostacoli in senso stretto, di esercizi, misure e distanze ecc.
Di solito siamo seguiti da un istruttore che ci aiuta nel posizionamento di ostacoli singoli, combinazioni, esercizi vari e ci indica come avvicinarci al salto, come stare in sella e tutto il resto.
Quindi che cosa si potrebbe dire di utile a riguardo?
Se capita che ci si trovi a dover lavorare da soli, senza avere idea di come impostare la cosa, ecco che alcuni concetti diventano importanti. Concetti per nulla scontati anche se di base molto semplici.

Quali sono le cose più importanti da conoscere e rispettare durante in esecuzione di un percorso?

“Beh.. che i salti si superino senza rifiuti o errori naturalmente.”

Si, ok. Grazie.

Ma che cosa ci spiega una risposta del genere? Nulla. Questo infatti non è un concetto di base, ma il fine a cui voglio arrivare. Quindi l’ultima cosa. Il risultato di tutto il resto.

Qual’è questo resto 🤔?

Che cosa fa di un percorso un “bel percorso”? Non vogliamo vedere solo un binomio che in qualche modo litiga e lotta per arrivare al di là di un ostacolo dopo l’altro, rischiando tutto e senza certezza alcuna, ma vorremmo vedere un sorriso in faccia al cavaliere (ok ora pretendo troppo 😜), dei visi rilassati, concentrati, consapevoli delle proprie azioni. Un cavallo attento e fiducioso, che si muove in scioltezza e con energia, con una muscolatura ben sviluppata. Cavallo e cavaliere devono essere un tutt’uno. Fluidità, precisione nelle traiettorie e nessun intervento azzardato o fuori luogo. Un assetto composto e a fine percorso un meritato gesto di ringraziamento al cavallo, a prescindere dal risultato. Anche perché molto probabilmente, se le cose sono andate come qui descritte, sarà buono.

Ecco. Ci risiamo.

Quel che conta davvero sono le basi (scala di addestramento... libro... anzi eBook al momento...). Sono ripetitiva al l’ennesima potenza lo so, ma ogni giorno delle persone mai incontrate mi ringraziano di cuore per i piccoli e grandi successi dopo aver letto il libro ❤️ quindi credo sia davvero più che utile indipendente dalla disciplina Equestre perché appunto la base di tutto).
Anche se non voglio vado a ricapitare su questo argomento. Perché da lì non si scappa.

Senza la base, niente costruzione. No fondamenta. No edificio.

Il ritmo, la fluidità, l’armonia, la compostezza di cavallo e cavaliere e la profonda fiducia che porta alla magica sensazione di non dover più pensare a nulla, ma che tutto venga quasi da se... arrivano solo se si rispettano i vari passaggi di addestramento e allenamento, con molta pazienza e duro lavoro...

Con un ritmo costante, fluido, energico, il cavaliere impara a conoscere la falcata del proprio cavallo. Con la decontrazione e il contatto corretti ci potrà essere più impulso e il tutto risulterà più morbido e “comodo”. La dirittura aiuterà la precisione e la sensazione di avere “la situazione sotto pieno controllo”. Infine il cavallo arriverà ad avere più potenza e più capacità di “sostenersi” con la riunione e questo porterà ad ulteriori miglioramenti in termini di avvicinamenti, aumenti o diminuzioni delle falcate e così in men che non si pensi il cavaliere non dovrà quasi più pensare a tutte le cose che “preoccupano un saltatore” (tipo le distanze). Tutto apparirà chiaro, noi e il cavallo saremo un’unica cosa e sembrerà quasi di saltare con le “nostre” gambe 😬 (quasi...).

Sono gli ultimi giorni di vacanza. Tra poco torniamo pienamente operativi e spero di concludere in fretta questo benedetto secondo libro che in molti aspettano con ansia lo so (😰).

Un bacio dal lago di Garda (ci siamo mossi di poco 😂 giusto per staccare un po’) e a presto 😘😘😘

Daniela

#traininghorses #equitazione





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