DIFFICOLTA’ A CONTROLLARE IL CAVALLO?
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L’argomento di oggi è dedicato ai cavalli che tendono ad affrettare molto le andature e a scaldarsi facilmente. Ne avevamo già parlato in qualche altro post, ma spesso mi viene ancora chiesto come ci si deve comportare in quei casi.
Mi rendo conto che la teoria è molto diversa dalla pratica.
Qual’è il problema di fondo? Perché i cavalli affrettano o scappano?
Tendenzialmente con un cavallo che accelera, per esempio dopo che si torna al trotto dopo il galoppo, le cose da fare sono le solite, ossia rimanere centrali con il peso e con qualche mezza fermata cercare di ripristinare il ritmo normale. Possiamo scegliere circoli o volte, invece che lo stare sulla pista, in modo che il cavallo debba frenarsi quasi da solo. Non bisogna mai tirare in bocca perché (oltre a fare male al cavallo) causerebbe con molta probabilità un effetto contrario. Possiamo anche aiutarci con la voce alla quale anche i cavalli più giovani e inesperti rispondono sempre bene.
Se tutto questo non funziona e ci vogliono mille giri prima di riavere il controllo della situazione e comunque questa situazione crea disagio e costringe il binomio a fare delle rinunce e a trovare continui compromessi non potendo mai lavorare veramente bene, allora è il momento di cambiare qualcosa.
Il 90% delle volte il problema siamo noi. Bisogna rivedere il proprio assetto e soprattutto il modo in cui siamo abituati ad usare gli aiuti.
Ed ecco che mi vengono in mente alcune domande nello specifico alle quali vorrei che voi rispondeste sinceramente (senza doverlo far sapere a nessuno - rispondete a voi stessi):
1. Quanto tempo “perdete” per arrivare alla DECONTRAZIONE (quella vera e completa), prima di iniziare con la vostra fase di lavoro?
2. Come lavorate per arrivarci?
3. Quanto lavorate da seduti?
4. Quando è stata l’ultima volta che avete montato senza staffe?
5. Quanto e quante volte lavorate sulle transizioni (soprattutto sugli allungamenti del trotto e del galoppo)?
6. Se doveste dividere in percentuali (all’incirca) la distribuzione dei vostri aiuti che cosa verrebbe fuori? (Es: 50% peso, 40% gambe, 10%mano). Intendo quello che sentite quando montate, non quello che pensiate sia corretto. Andate a sensazione! Pensate a quando state in sella.
Abbiamo trattato anche l’assetto, le diverse problematiche che ci possono essere collegate a quest’ultimo e il cosiddetto “assetto funzionale” (v. ARTICOLO QUI) Il problema è che le persone il più delle volte sanno bene cosa devono fare, ma manca il lato pratico. Manca il mettersi in gioco davvero e l’uscire dalla nostra COMFORT ZONE. Se si sta comodi in sella, il più delle volte non si sta lavorando sul proprio assetto. Se vogliamo che il cavallo cambi le sue reazioni, dobbiamo cambiare DRASTICAMENTE il nostro modo di stare in sella. Fare cose che NON siamo abituati a fare e, sì, stare SCOMODI e fare FATICA.
Le cose poi vi sembreranno ancora peggio, probabilmente. Penserete…ma come cavolo si fa? Non può essere così…è una tortura, è umanamente impossibile ecc ecc… in realtà è come un qualsiasi tipo di allenamento al quale il corpo si deve abituare gradualmente. La vostra mobilità, la muscolatura e anche la coordinazione sono cose che impiegano del tempo per svilupparsi o evolversi. Inoltre migliorano solo se vengono messi in crisi. Lo stress positivo!
Spingetevi al di là dei propri limiti. Senza fare chissà che cosa. Semplicemente curate i dettagli. Osservatevi (mentalmente o fate un video) e cercate di capire che cosa potrebbe essere fatto meglio e poi fatelo!
Togliete quelle staffe, trottate seduti. Non per qualche giro. Dovete lavorare fino ad arrivare a lavorare per tutto il tempo seduti, anche durante l’allungamento del trotto. Assurdo per chi non fa dressage. Ebbene tutti dovrebbero fare dressage (io non sono propriamente una dressagista). Il dressage va fatto, va conosciuto, va affrontato perché non è altro che addestramento. Non solo del cavallo. In primis del cavaliere. Il cavaliere, per affrontare le varie richieste del dressage, passo per passo, deve sforzarsi, lavorare su di se sempre, fare fatica. Solo così si diventa più bravi.
Passati i momenti duri dovuti al cambiamento radicale di mentalità e di lavoro, tutto diventa improvvisamente più facile. Avrete un equilibrio completamente nuovo in sella e le percentuali di cui parlavo prima saranno automaticamente cambiate. Vi sembrerà di non dover più fare le cose, ma di doverle solo pensare. La comunicazione tra voi e il cavallo sarà di un livello superiore (e non poco).
Poi potete rimetterle le staffe 🤪 dico per dire… ma bisogna passare attraverso il fuoco per giungere all’acqua.
Stratagemmi o trucchi come redini di ritorno o imboccature già forti non porterebbero lontano. Eliminerebbero (forse e in parte) i sintomi, ma senza curare la malattia.
Ci sono cavalli più difficili e sensibili, altri meno, ma quando un cavaliere ha imparato ad usare il proprio corpo in modo efficiente non esiste cavallo che non risponda ai suoi aiuti. Il controllo arriva dal corpo.
Ci possono essere esercizi utili per alcuni cavalli. Eventualmente si possono distrarre con barriere o facendo una sequenza di richieste diverse dal solito, spiazzandoli un pochino e richiamando così l’attenzione. Lì va molto in base al cavallo. Tutti i cavalli sono diversi e certe cose vanno bene per alcuni, ma peggio per altri. Il primo consiglio è quello di minimizzare le fonti di problemi. Riprendiamo l’esempio del trotto veloce dopo il galoppo. Se il galoppo causa la frenesia io eviterei di fare galoppo a inizio lavoro per un po’. Lo farei a fine lavoro e poco, lavorando solo sul resto e concentrandomi il più possibile sul mio assetto. Proverei a lavorare in modo del tutto diverso dal solito per vedere se le cose cambiano.
NON ASPETTATEVI MAI UN MIGLIORAMENTO IMMEDIATO. Come dicevo ci vuole del tempo. La mente, il fisico e il cavallo si devono abituare alle novità, ma già dopo qualche volta, di solito, si nota un cambiamento. Scegliere di provare cose nuove o di fare le cose che già facciamo in modo diverso quasi mai porta a qualcosa di negativo. Ci arricchisce e da lì capiamo altre cose.
Con questo vi auguro una splendida domenica e buon lavoro!!!
A presto! 😘
Un abbraccio,
Daniela
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(capitoli su come il cavallo impara a reagire ai diversi aiuti)