IL MIO CAVALLO FA FATICA A CAMBIARE GALOPPO DA UNA PARTE

22 novembre 2018

Buongiorno a tutti! Il post era promesso per ieri e ovviamente sono in ritardo…

Stamattina sono stata a montare i “miei” soliti 4 cavallini. Uno di questi (stiamo parlando di un cavallo da salto che monto da pochi mesi) fa fatica a cambiare galoppo. I proprietari hanno bisogno che migliori il galoppo e che il cavallo cambi perfettamente galoppo a sinistra e a destra in modo che in percorso possa essere efficiente al massimo.

Abbiamo già parlato del cambio di galoppo al volo, ma un conto è parlare di un argomento in generale, un altro è quello di prendere un caso specifico, analizzandolo e affrontandolo insieme. In questo modo alcune cose saranno più chiare e più applicabili alle varie situazioni personali che si possono avere. Infatti serve a poco capire come qualcosa dovrebbe funzionare secondo il manuale quando poi la realtà è fatta di un ostacolo dopo l’altro (e non sto parlando di quelli da saltare).

In pratica ci troviamo davanti ad un cavallo di 7 anni, con un “buon” addestramento nel senso che fa tutto quello che deve fare, salta molto bene e anche in piano sembrerebbe obbediente e “bravo”. In realtà è una femmina e io continuo a dire “lui” 🙂

Quale può quindi essere la causa di un problema di questo tipo?

Ovviamente ci sono problemi alla base… il solito “palazzo che crolla” (chi mi segue da un po’ sa bene cosa intendo). Intendo che per risolvere un qualsiasi problema c’è sempre da tornare indietro di qualche passo. O meglio da ricominciare da capo. Cioè?

Esiste un filo conduttore che ci aiuta durante l’intero percorso addestrato del cavallo:

La scala di addestramento (v. libro).

Tutto quanto il lavoro, sia quando si tratta di un cavallo da dressage che di un qualsiasi altro cavallo “sportivo” o con il quale si intende lavorare in senso “accademico”, si basa su alcuni fattori fondamentali, che non si possono ignorare, saltare o bypassare. Di base il lavoro con il cavallo è puro allenamento. Quindi bisogna affrontare le cose passo per passo perché il nostro cavallo è il nostro atleta. Siamo un binomio fatto di atleti. Siamo una squadra. Il cavallo tra i due fa sicuramente lo sforzo maggiore ed è esposto a maggiori rischi. Se non si procede con la dovuta cautela si può incorrere in spiacevoli imprevisti, come per esempio infortuni con lunghi periodi di recupero o peggio disturbi di tipo psicologico. Non solo il fisico è messo alla prova. Ogni sportivo sa che la motivazione è un elemento chiave per il successo a lungo termine e non bisogna pensare che i cavalli non hanno bisogno di quel tipo di attenzione. I cavalli hanno (come noi) un proprio carattere, una propria personalità. Chi non la considera o la sottovaluta durante il lavoro può fare danni o, come succede nella maggior parte dei casi, non arrivare mai a scoprire il vero potenziale del proprio cavallo.

Se riusciamo a portare il cavallo “dalla nostra parte” allora gran parte del lavoro è fatto.

La scala di addestramento prende in considerazione anche l’aspetto psicologico, oltre che quello anatomico e fisiologico.

Perché sto parlando di questo? Che c’entra con il cambio di galoppo?

C’entra perché se per esempio il cavallo non sa bene che cosa sia la DECONTRAZIONE (o chi lo monta) non può mai essere arrivato ad un punto di partenza corretto in nessuna sessione di lavoro. C’entra perché se le andature non sono state sufficientemente “curate” fin dall’inizio (e non sto parlando solo del galoppo…come se un cavallo da salto non avesse bisogno di altro) e quindi non è stata prestata attenzione al giusto ritmo non può esserci EQUILIBRIO. Certo il cavallo si regge in piedi e impara le cose, ma il peso è distribuito in modo sbagliato. C’entra perché se si è pensato fin da subito a chiudere bene bene il cavallo davanti per sembrare più bello e più pronto (cosa??) di sicuro il cavallo non ha lavorato IN AVANTI come dovrebbe accadere per l’intero primo anno di addestramento (mesi e mesi di sviluppo muscolare necessario per poter garantire successivi lavori di “chiusura” in riunione). C’entra perché se non si ha idea di che cosa significhi “CAVALLO DIRITTO” ovviamente non si può pensare di lavorare su sta cosa…

Sono solo tanti piccoli esempi… tanti titoli di diversi POST che trovate sul sito o argomenti trattati dal libro (e da quello in uscita tra poco).

Il cavallo deve essere in perfetto equilibrio a tutte e tre le andature e durante le transizioni, avere e mantenere un ritmo corretto anche durante i cambi di direzione. Deve avere la piena disponibilità di lavorare in distensione per poter raggiungere la piena decontrazione (prima di iniziare un qualsiasi lavoro). Deve avere e mantenere un buon contatto con la mano del cavaliere. Il cavaliere deve essere in grado di lavorare correttamente al trotto seduto eseguendo qualsiasi figura (conseguenza della decontrazione). Le transizioni passo-galoppo e viceversa devono essere perfette (v. “MEZZA FERMATA” e “LA PARTENZA AL GALOPPO”). Il trotto e il galoppo devono poter essere allungati sufficientemente per avere la giusta preparazione al lavoro successivo ecc ecc. Si deve anche poter lavorare al galoppo rovescio. Capite che non è “cambio di mano e spero che il cavallo cambi da se…” (ovviamente lo farà per perdita di equilibrio, ma ecco perché poi nascono i problemi).

Solo se tutte queste (e tante altre che non ho nominato) basi sono solide allora posso iniziare a pensare di affrontare correttamente un cambio di galoppo. Prima SEMPLICE!!! (E non siete dei loser perché si chiama semplice…non lo è…tutt’altro). Quando quello semplice (due transizioni di seguito - la prima dal galoppo al passo e la seconda dal passo al galoppo nel galoppo opposto a quello precedente) viene bene e si riesce ad eseguirlo anche sul dritto (lato lungo), allora posso fare sempre meno passi di passo in mezzo. Senza mai perdere qualità nelle transizioni e nelle andature (anche se sono pochi passi). Poi il passo di passo diventerà uno solo. Infine lo eliminerò del tutto e… MAGIA… il cambio di galoppo al volo è lì!

Se affrontato con questo schema mentale (pensando a due transizioni che poi si fondono e diventano una) il cavaliere ha tutta un’altra impostazione, un altro assetto, prepara meglio tutto quanto, il cavallo è allenato e preparato correttamente e tutto funzione. Infatti non c’è nulla di magico. E’ logica…

Con la cavalla di cui vi parlavo ci sto lavorando. La strada è lunga e vi farò sapere come va'. Sarebbe bello potervela far vedere in video...vedremo 🤞

A presto!

Un abbraccio e buona giornata a tutti! 😘

Daniela





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