LA CESSIONE ALLA GAMBA

07 maggio 2019 1 Commento

Ciao ragazzi! Oggi voglio parlare di un argomento che mi è stato suggerito su Instagram quando ho chiesto che cosa vi sarebbe piaciuto affrontare prossimamente.

Si tratta della CESSIONE ALLA GAMBA.

In effetti riguardando i vecchi post mi sono accorta di non aver mai trattato l’argomento (separatamente). Chi ha letto i libri (nello specifico il secondo) avrà trovato il capitolo dedicato all’esercizio. Nel libro chiaramente il discorso è più ampio e porta fino a lì, per dopo continuare.

La cessione alla gamba, come tutti gli esercizi, non sono fine a se stessi, ne arrivano dal nulla. Non ci si sveglia un giorno pensando: Che cosa potrei fare che non ho mai fatto? La cessione alla gamba….ma si dai… serve come al solito una buona base! Servono le fondamenta. Su quelle poi si costruisce. La cessione alla gamba entra in azione quando, dopo aver insegnato al cavallo a comprendere bene gli aiuti principali, si passa a fargli capire quelli diagonali o unilaterali.

La cessione alla gamba rientra negli esercizi che hanno come scopo quello di “sciogliere” il cavallo ossia di portare a, o migliorare, la decontrazione. Come ben sapete (chi mi segue lo sa e sarà anche stufo di sentirmelo ripetere) la decontrazione è una condizione SINE QUA NON! Tradotto: Senza quella non si fa nulla! E’ l’ABC di tutto e lo è per sempre. Per il puledro come per il cavallo esperto. Non si smette mai di ricercarla e di ripristinarla qualora andasse persa o venisse meno. E’ fondamentale per la riuscita di qualsiasi tipo di lavoro si intenda fare.

Altro compito della cessione alla gamba è quello appunto di rendere sensibile il cavallo agli aiuti unilaterali, ossia alla gamba che lo fa (o dovrebbe far) cedere.

Quetso esercizio è il primo movimento laterale che viene richiesto, per ordine e difficoltà (indicativamente nello stesso periodo in cui si può richiedere il giro sull'anteriore se pensiamo alla scala di addestramento).

Veniamo all’esecuzione:

Non è un esercizio complicato. A differenza degli altri movimenti laterali, la cessione alla gamba non richiede una flessione longitudinale (o del costato) da parte del cavallo. Il cavallo, in se, è dritto. C’è soltanto una leggera flessione della nuca nel senso opposto di marcia. 
Il cavaliere deve pensare come prima cosa a mantenere il cavallo dritto durante l’esercizio e a garantire la fluidità del movimento. Troppo spesso ci si concentra troppo sullo spostamento laterale e troppo poco sull’avanzare. In questo modo succede anche che il cavaliere si sbilancia piegando l’anca, invece di stare centrale e di continuare a spingere in avanti, con il peso ben distribuito su entrambi le parte della sella. Quando si affrontano i movimenti laterali bisogna pensare per un 80% ad avanzare e per il restante 20% a spostarsi di lato. Non c’è da preoccuparsi se lo spostamento laterale inizialmente è poco visibile. Con il tempo il cavallo impara e capisce l’esercizio e così anche il cavaliere. Dicevamo che l’esercizio è pensato per insegnare al cavallo a reagire alla gamba che lo “spinge via”. Quindi se la cosa non accade subito è normale. Non solo. L’esercizio insegna anche al cavaliere ad usare i suoi aiuti in modo separato. Ogni gamba e ogni mano deve concentrarsi sempre di più sul proprio compito. Finché si è sul dritto le cose sono semplici. In curva già è diverso (v. Il post sul BLOG “ESECUZIONE CORRETTA DELLE LINEE CURVE”).

Per approfondimenti trovate altri POST e i diversi MANUALI ACS qui nel sito.

In sostanza il cavaliere prepara il cavallo con la mezza fermata (o più di una), poi chiede una leggera flessione della nuca dalla parte “interna” alla cessione (ossia dal lato della gamba che spinge via il cavallo). Come al solito il mio linguaggio è strano, ma io credo nella comunicazione facile. A mio avviso ha più senso dire ciò che si sente che chissà quali termini tecnici astratti. Vi chiedo scusa per questo.

Tra parentesi…. nel paragrafo precedente che diceva “in sostanza…” in teoria ci sarebbero già 2 argomenti da approfondire, prima di continuare: 1 la mezza fermata (v. BLOG); 2 la cessione della nuca (v. BLOG). Purtroppo l’equitazione non è mai affrontabile a reparti stagni e riassumendo le cose  ma per fortuna qualche argomento è già pronto ad aspettarvi sul BLOG (anche come ripasso!!!).

La gamba interna (la nuova interna, interna alla cessione, quella che appunto spinge via il cavallo) si trova vicino al sottopancia e spinge per chiedere lo spostamento laterale del cavallo. Può essere via dalla pista se vi trovate sulla pista o via dalla linea che state percorrendo se siete sulla longitudinale (v. le due varianti nell’immagine). Allo stesso tempo la mano esterna mantiene un contatto stabile leggero, permettendo la flessione della nuca dal lato opposto, ma facendo attenzione a non far uscire la spalla (esterna alla cessione). Se il cavallo piegasse troppo il collo dal lato interno, la spalla opposta scapperebbe in fuori e il cavallo non sarebbe più dritto. Il movimento sarebbe disturbato e interrotto. Il movimento nasce da dietro (posteriori) e arriva fino alla mano del cavaliere tramite la schiena, il collo e la bocca del cavallo. Se interrompiamo il flusso questo causa problemi di ritmo. La gamba esterna, invece, pensa a regolare l’angolo dello spostamento laterale. Se il cavallo si sposta troppo la gamba lo riporta in posizione (allo stesso tempo l’altra diminuisce la spinta). Entrambi le gambe, assieme all’assetto, pensano anche ad avanzare e quindi a procedere in avanti. Le mani rimangono morbidissime e la mano interna, dopo aver chiesto la flessione, deve cedere. Non devono esserci tensioni di alcun tipo.

Alla fine dell’esercizio la gamba interna smette di spostare lateralmente il cavallo e quest’ultimo torna ad avanzare normalmente. La flessione viene riportata dalla parte interna (opposta rispetto a prima) e in tutto ciò non si smette mai di avanzare. Accontentarsi di poco è importante. Non solo non serve che il cavallo si sposti troppo di lato, ma non serve nemmeno fare tutto il lato lungo, anzi. Appena il cavallo reagisce e mantiene il movimento, come desiderato, per qualche falcata, questo dovrebbe bastare e si dovrebbe premiare il cavallo con una carezza e piuttosto chiedere un’altra piccola cessione più avanti. A piccoli passi le cose, con il tempo, verranno da se.

Con questo vi saluto e auguro a tutti voi una bella serata!

Un abbraccio 😘,

Daniela

#equitazioneperamore

PS: Se avete altri argomenti che vorreste approfondire fatemelo sapere che vedo di inserirli nei post programmati prossimamente. 
E grazie per tutte le condivisioni delle vostre esperienze! Mi fa sempre piacere ricevere richieste di aiuto o di consigli anche se non sempre riesco a rispondere a tutti (o almeno non subito…).





1 Risposta

Angelica
Angelica

25 giugno 2020

Buona sera, come si corregge un cavallo se nel circolo scappa fuori con la spalla? E se invece cade all’interno del circolo?

Oltre le solite cose fondamentali della decontrazione, equilibrio, ecc ecc… Vorrei sapere in questo caso in che modo agiscono mani e gambe…
Grazie di cuore

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