LA MEZZA FERMATA

11 agosto 2016 1 Commento

Partiamo dall'idea che per la correttezza dell'impiego dei tre aiuti principali è indispensabile un assetto corretto. Questo infatti ha una funzione ben precisa che si traduce in comandi da fuori quasi impercettibili, ma per il cavallo chiari e precisi.

Questi aiuti sono: la schiena e il peso (assetto), le gambe e per ultima la mano.

Se utilizzati in sequenza corretta e "dosandoli" bene si ottiene la cosa più importante per l'intera equitazione:
la mezza fermata e/o la fermata completa (alt).
Sono indispensabili e la chiave assoluta per la buona e corretta equitazione classica.

La fermata completa porta, da tutte le andature, come dice la parola, ad un arresto completo (alt).

Le mezze fermate invece si usano per preparare il cavallo per un nuovo esercizio o richiesta, ogni volta che si cambiano i "tempi" all'interno di una stessa andatura (raccolto-di lavoro-medio-allungato) o che si esegue una transizione da un'andatura all'altra.
Più avanti grazie a lei si possono migliorare la riunione e il "portare il peso".

Dal punto di vista tecnico quella "mezza" e quella "completa" si distinguono poco.

È una questione di "sensazioni" fini che va provata e riprovata con diversi cavalli fino a quando si percepisce la giusta reazione del cavallo alla nostra richiesta.

La sequenza dell'impiego degli aiuti è:
Schiena/peso-gambe-mano

Faccio un respiro per cui io petto si alza, le spalle si rilassano stando basse, la schiena è dritta con i lombari leggermente in tensione.
In questo modo le gambe possono essere libere a partite dall'anca, senza stringere le ginocchia, fasciando bene tutto il cavallo e portando il polpaccio nella corretta posizione per agire sulla muscolatura addominale del cavallo. Contraendo l'addome la schiena si alzerà e l'articolazione del treno posteriore del cavallo sarà libero di essere "portato sotto".
Automaticamente il cavallo cercherà un contatto cedendo nella nuca e liberando l'articolazione della mandibolare/mascellare della masticazione. La mano a questo punto non farà altro che "tenere e mantenere" questo contatto lasciando polsi, gomiti e braccia sciolti ed evitando una chiusura eccessiva dietro alla verticale.

Appena il cavallo giovane mi permette di "mettere la gamba" (interna "verso" la redine e il contatto stabile esterno), chiederò con la mano interna (come stringendo una spugna), per qualche frazione di secondo, assieme all'assetto, ripetutamente, queste mezze fermate. Finché non sento quella reazione desiderata.

Importante:
Dopo la richiesta CEDERE TANTO QUANTO È STATO CHIESTO. Tutti si ricordano di chiedere, pochi di cedere.
Premessa per la DECONTRAZIONE così importante per tutto il lavoro.

😅 spero sia comprensibile almeno in parte!

Ps: Anche i più grandi maestri dell'equitazione continuano ad affinare queste cose giorno per giorni. L'importante è mai fermarsi!

A presto! 😉

Daniela

Testi per approfondire l'argomento:

Libro "LA SCALA DI ADDESTRAMENTO"

Libro "L'ADDESTRAMENTO DI BASE DEL CAVALLO SPORTIVO"

#equitazioneperamore





1 Risposta

Andrea
Andrea

08 ottobre 2021

Ciao Daniela,
grazie per i tuoi preziosi consigli. Ho letto tutti i tuoi volumi eccetto quello del lavoro alla corda. Devo rileggerli ovviamente e fare un piano di lavoro per la crescita del mio cavallo e soprattutto mia come cavaliere alle prime armi. Ho letto altri testi tra cui Gerd Heuschmann, Philippe Karl e anche qualche italiano: F. Vedani e M. Pagliai. Scrivo su questo post perché la cosa mi pare importante e in qualche modo controversa. Philippe Karl sembra avere una posizione del tutto diversa circa le mezze fermate ( e anche su alcuni usi della gamba ). Mi rendo conto che siano scuole diverse, ma è possibile un’armonizzazione? Grazie

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