LA PREPARAZIONE ATLETICA DEL CAVALLO SPORTIVO

LA PREPARAZIONE ATLETICA DEL CAVALLO SPORTIVO

Tutto quanto l'addestramento è da vedere come un lungo viaggio che inizia da quando il cavallo entra in contatto per la prima volta con l'uomo per essere avvicinato allo sport o all'equitazione in generale.
L'educazione è la prima cosa, che si comincia a dare già con i puledrini. In questa fase siamo all'asilo. La doma è poi la svolta, l'iscrizione alla scuola elementare, l'acquisto del materiale necessario per cominciare, le prime presentazioni.
Subito dopo si fa sul serio.
La prima cosa che si impara a scuola e senza la quale tutto il resto non ci potrebbe essere che cos'è?

L'ABC !!!

Leggere
Scrivere
Formulare frasi
Fare richieste
Dare risposte
Esprimere pensieri
Raccontare storie
Differenziarsi
Studiare
Imparare
Riformulare
Scrivere cose che verranno lette da altri
Insegnare
Superare i propri limiti
Conquistare la vetta

Tutte queste cose senza l'ABC sarebbero impossibili.

Che cos'è però l'ABC dell'equitazione (applicabile e valido per ogni disciplina equestre)?

LA SCALA DI ADDESTRAMENTO

Il filo conduttore che ci guiderà durante l'intero addestramento. Non si tratta solo di un sistema schematico di step connessi tra loro, da capire e seguire per arrivare al successo. È studiata e formulata in modo da poter essere adeguata ad ogni età e grado di addestramento del cavallo e deve avere come obiettivo principale quello di garantire il mantenimento del buon stato di BENESSERE PSICO-FISICO del cavallo.

Una delle cose che vanno capite quando si ha a che fare con l'addestramento è l'aspetto anatomico e atletico del nostro cavallo. Non solo bisogna avere in mente un quadro generale in un ottica a lungo termine, ma durante ogni sessione di allenamento bisogna fare caso e rispettare i limiti fisici e mentali dell'animale. Non ci sono solo delle regole di base da considerare, ma essendo questi in continua evoluzione, bisogna diventare bravi a riconoscere i cambiamenti, anche minimi e soprattutto bisogna capire che cosa ancora NON va fatto. E' meglio prevenire che curare ed è possibilissimo.

Arriviamo al dunque!

Ci sono cavalli così ben allevati ormai, che a 3 anni sembrano cavalli di 5-6 anni. Vengono presentati alle aste e portati ai primi concorsi con grande orgoglio e la struttura e i movimenti che hanno spesso tolgono il fiato.

Attenzione! NON fatevi abbagliare.

Sì i cavalli sono migliorati molto ed è, per certi versi, molto più facile tirare fuori il meglio di loro, ma i tempi fisiologici devono essere rispettati. Ancora non abbiamo a che fare con dei robot. Se anche siamo diventati più eleganti e raffinati esteriormente, la massa muscolare, i polmoni, il sangue e la testa sono identici. Forse quest'ultima a dirittura più sensibile. Se quindi penso che solo perché sembra che il cavallo mi permetta già di fare un certo tipo di lavoro, sia così, faccio l'errore più grande e gioco con il fuoco.
Questi cavalli, di cui parlavamo, a 6-7 anni nella maggior parte dei casi, spariscono dalla scena, ancor prima di arrivare a brillare. Quale peccato. Infiniti acciacchi e problemi su problemi, cure veterinarie e terapie sperimentali ecc ecc... sarà colpa della ferratura o della sella o ci sarà qualche "aiuto" per rimediare? No...non è così! Bastava fare le cose fatte bene fin da subito. Poi capita che ci siano incidenti o imprevisti, per carità. Ma sono quasi convinta che nel 95% dei casi i problemi si potrebbero arginare. Con un lavoro fatto bene.

Esaminiamo questi:

1. l'apparato cardio-respiratorio
2. la muscolatura
3. tendini, legamenti, articolazioni, ossa

(Il discorso sarà trattato in modo più approfondito nel libro "La scala di addestramento" in uscita a breve)

Per allenare l'apparato cardio-respiratorio non ci vuole molto. Bastano giorni o poche settimane di allenamento intensivo per vedere risultati e cambiamenti ben percepibili. Un cavallo "fuori allenamento" potrebbe quindi essere portato "in forma" in poco tempo. Si e no. Se si tratta di un cavallo adulto e allenato regolarmente, che ha avuto un periodo di pausa, potrebbe essere. Con un puledro stiamo ben attenti!
Abbiamo infatti visto che ormai regge sessioni di lavoro più lunghe, ma non per questo significa che è pronto a di più.
Non confondiamo la forza con la resistenza. I muscoli hanno infatti bisogno di molte settimane, se non mesi, per formarsi e adattarsi a nuovi sforzi. L'esempio più lampante è la schiena. La schiena del cavallo giovane NON è una schiena PRONTA per essere cavalcata. Il cavallo non nasce pronto per essere montato. E la stessa cosa vale per l'incollatura e la groppa, gli addominali e tutti quei muscoli sottostanti che permetteranno un giorno, se preparati in modo bilanciato e conservati bene, di essere sottoposti a tutta una serie di sforzi ed esecuzioni di esercizi impegnativi che noi vorremmo.
I muscoli in questione sono così tanti che ci vorrebbe un libro intero solo per quelli. L'allenamento e la preparazione sono da paragonare a quello di un (atleta o no) umano.
Più sono alte le aspettative e più dovrò fare attenzione a studiare meticolosamente ogni mossa se voglio dei risultati soddisfacenti.
Vediamo quindi un cavallo con buona resistenza e visibilmente in ottima forma, ben allenato, con una muscolatura armonica e pensiamo che il più sia fatto. No!


Se ora penso di poter sforzare il cavallo a lungo, con esercizi sempre più impegnativi e salti sempre più alti, anche se per la sua età sarebbe presto (e nel pubblico sentiamo "Wooooow ma che bravo quel cavallo! Genio chi lo ha preparato in così poco tempo! A 5 anni fa cose già pazzesche!")....... sto giocando col fuoco. Una piccola dimostrazione delle potenzialità del cavallo ci sta. Non sto parlando di chi prova per una volta ad alzare un percorso per vedere come se la cava il cavallino... sto parlando di chi vuole chiaramente bruciare le tappe!
Sono infatti stati dimenticati gli ultimi........il numero 3.


I tendini, i legamenti, le ossa e le articolazioni. Queste hanno bisogno di mesi e anni per poter essere sottoposti a stress continuativo e intensivo. E anche allora dovranno essere preparati e scaldati volta per volta con molta calma, all'inizio dell'ora. Non esiste che si entra in campo e dopo un giro parto trotto, galoppo, salti e via. Il dressage non è da meno. Anche qui gli sforzi sono sempre maggiori e oltre al riscaldamento è altrettanto importante il RECUPERO. Sia quello dopo qualche esercizio, ogni tanto, durante l'ora, che quello di un giorno (per il puledro anche di più) dopo una sessione di allenamento. L'organismo ha bisogno di metabolizzare ciò che ha fatto e di ristabilizzarsi prima di poter ripartire.
L'intensità del lavoro deve quindi essere regolata in base a molteplici fattori e adeguata man mano che si procede.


Per migliorare lo sforzo ci deve essere, bisogna sì uscire dalla comfort zone per migliorare, ma mai arrivare a un eccessivo affaticamento e alla stanchezza totale.

Spero sia utile 😅

Scusate è lunghissimo! Lo so...

A presto e buon lavoro 😘

#equitazioneperamore

Link utili: LIBRO "La scala di addestramento - La chiave dell'equitazione"

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1 commento

Ho una cavalla da trotto di 4 anni lo fatta visitare dal veterinario e sta bene ma non mi rende più come prima dopo un periodo che non a corso solo lavoro di mantenimento ma non riesce a tornare quella di prima gli ultimi metri si ferme che posso fare?

Gennaro

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