PROGRESSO NON PERFEZIONE

18 gennaio 2020

Guardando i miei video (ho finalmente qualcuno che mi farà i filmati per ACS... è un robot) mi sono accorta di un sacco di imperfezioni, come succede tutte le volte che ci si vede in video dopo un po’ di tempo.

Il mio assetto... Le mie gambe o i miei piedi potrebbero stare ancora più fermi, le mie spalle a volte più indietro e soprattutto i gomiti! Più chiusi. È sempre stata una mia debolezza quella. Il mio tallone interno non è sempre il punto più basso (ecco perché la gamba non sta ferma).

Certe volte tengo o lascio le redini troppo lunghe e dovrei essere più veloce a riprenderle, potrei stare seduta più “in avanti” e usare meglio le gambe durante le transizioni. Inoltre certe volte guardo ancora in basso quando parto al galoppo.

Monto da 25 anni e insegno equitazione agli altri e a volte penso... ma se anche io non sono perfetta come posso insegnare qualcosa a qualcuno?

Credo che questo sia il motivo per cui molti si blocchino e non escano mai dal proprio “guscio”, rinunciando al proprio potenziale. Per paura di sbagliare. Per paura di essere giudicati... ebbene sì. Siamo abituare a scorgere i difetti e ci diverte notarli negli altri. Questo crea insicurezze non indifferenti e ha un effetto negativo su chi viene giudicato. Oltretutto una critica fine a se stessa: “Guarda come monta quello!” (Magari basandosi su una foto....) è del tutto inutile.

Se invece ci concentrassimo sul quadro completo, la prospettiva cambierebbe e molto!

Ho ripensato ai miei video e a quel cavallo. Rivedendolo nel complesso mi sembrava accettabile. Quasi bello da vedere. Quel cavallo un tempo era zoppo l’80% delle volte. Inoltre era esaltato, distratto (è ancora molto curioso, ma quello è positivo), scattava per ogni cosa, sgroppava e reagiva in modo esagerato al minimo tocco in bocca. Era difficilissimo arrivare alla decontrazione e poi la perdeva subito, di nuovo. La fase di lavoro causava stress e si irrigidiva tutto. Diventava scomodo e tirava su la testa.

La sua conformazione (schiena lunga) fa sì che la sua schiena sia particolarmente delicata e che non sia facile “chiuderlo” (intendo da dietro in avanti - non con le mani). portare sotto i posteriori e scendere con la groppa poteva diventare difficile, ma fortunatamente ha una mobilità posteriore tale da superare quel problema.

Il collo alto gli aveva fatto sviluppare del muscolo sotto al collo, invece che sopra, anche se avrebbe un bel collo, di suo.

Insomma, la schiena delicata (credo sia stata anche la causa delle zoppie che sembravano “irrisolvibili”) e il carattere peperino rendevano il tutto difficile e a volte deludente... è così bellino e si fa volere bene anche da terra... un peccato!

Dopo mesi di lavoro: Zoppie risolte del tutto... cavallo molto più dritto e con un ottimo sviluppo della muscolatura. A detta del veterinario un cambiamento “incredibile”. Calmo! Sereno. Volenteroso. Ancora molto attento all’ambiente circostante, ma ci piace. Un amore, insomma. Bello come il sole! Morbido come non so neanch’io cosa. Lo adoro.

Considerano le cose ora mi rendo conto che è ridicolo andare a guardare le piccole cose che ancora sono (ovviamente!) da migliorare. E’ una favola e io lo so. Lo so perché so come sono andate le cose. Per cui non fatevi mai scoraggiare da nessuno quando voi sapete ciò che fate e da dove siete partiti... che c’è sempre da migliorare qualcosa lo sappiamo tutti. Non serve il fenomeno di turno per capirlo Ci sarà sempre chi ne sa di più e chi sa tutto (!?!). Non fermatevi mai per questo.

Continuate a lavorare sulle basi e su di voi e il resto verrà da se.

Un abbraccio,
Daniela

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