LAVORO ALLA CORDA - parte II "L'equipaggiamento"

LAVORO ALLA CORDA - parte II "L'equipaggiamento"

Il lavoro alla corda integra il lavoro sotto la sella, non lo sostituisce al 100% (v. post precedente sul lavoro alla corda).
Girare il cavallo con la cappezzina e la longia con o senza frusta lunga non ha alcun senso addestrativo vero e proprio.
Può avere un senso nell'educazione e ci sono dei metodi di doma o lavoro da terra dove può essere necessario, ma questo non fa parte degli argomenti trattati qui, che si fondano invece sulla classica scala di addestramento, ossia sull'addestramento del cavallo sportivo dalla A alla Z.

Partendo da questo presupposto se vogliamo far lavorare il puledro o cavallo nel vero senso della parola ossia se vogliamo insegnarli qualcosa che lo porti avanti nel l'addestramento, dobbiamo rispettare alcune cose tra cui il giusto equipaggiamento:

- stinchiere o fasce da lavoro davanti e dietro per evitare infortuni agli arti (soprattutto sul circolo e senza "controllo" dalla sella è facile che i delicati tendini subiscano traumi o sforzi inutili);
- fascione da lavoro (v. foto) con anelli per l'eventuale posizionamento delle redini di ritorno (sotto posso mettere un sottosella o un sottofascione morbido per far aderire al meglio il fascione senza causare fiaccature);
- in alternativa la sella (soprattutto se poi ho in mente di lavorare anche in sella - in questo caso posso far passare il fascione sopra la sella - quest'ultima infatti non permette un'ottimale regolazione delle redini di ritorno);
- testiera (attenzione a fissare le redini girandole più volte su se stesse sotto al collo chiudendole poi nel sottogola - in alternativa posso staccarle momentaneamente dall'imboccatura - per nessun motivo le redini devono ostacolare il libero movimento dell'incollatura agendo sulla bocca o rischiare di scivolare giù rischiando di rompersi o impigliarsi da qualche parte spaventando o infastidendo il cavallo);
- redini di ritorno: esistono diversi tipi, meglio evitare quelle fisse che non permettondo una corretta distensione dell'incollatura; sono invece perfette quelle doppie che passano dal sottopancia (fissate sotto la pancia e passanti tra le gambe anteriori) e dall'anello del morso all'anello del fascione da lavoro. Meno è esperto e abituato a questontipo di lavoro il cavallo, più saranno fissate negli anelli più alti.

IMPORTANTE- Le redini di ritorno al passo vanno evitate se non per piccoli passaggi tra un'andatura all'altra. Altrimenti si rischia di chiudere il movimento che al passo dovrebbe essere lungo e disteso in avanti. Ricordiamoci che il passo è l'unica andatura che può essere solo peggiorata dal lavoro. La regola di base è mai accorciarlo e chiuderlo se non nella riunione, ma è un lavoro parecchio avanzato che va richiesto solo in certe circostanze e senza perdere il giusti ritmo e il giusto impulso del posteriore, ma alla corda, soprattutto quella normale e quindi singola, eviterei assolutamente questo tipo di richiesta.

COME IMPOSTARE LE REDINI DI RITORNO -
Intanto vanno messe soltanto dopo un lavoro di riscaldamento alle tre andature a destra e sinistra. Se il cavallo non ci è abituato è bene lasciarle più lunghe del dovuto per evitare reazioni di panico che provocherebbero traumi psicologici o anche fisici che poi sarebbero difficili da "cancellare". Non deve essere quasi percepito nulla dal cavallo inizialmente. Solo piano piano chiudi qualche buco in più, uno alla volta, fino a stabilire un leggero contatto con la bocca ossia fino a quando non "penzolino" più. Non devono nemmeno tirare. Semplicemente devono "non fare la pancia" come la redine del cavaliere quando il contatto è corretto. Non cerco di flettere l'incollatura artificialmente stringendo di più la redine interna. Al massimo la differenza può essere di un buco quando il cavallo sarà più esperto. Altrimenti si causano rigidità e sforzi non equilibrati della muscolatura del collo.
IMPORTANTE- Più stabilisco un contatto più devo ricordarmi a mantenere la spinta, "il motore" da dietro. Questo lavoro ha senso solo se motore e contatto collaborano, sono in equilibrio. Altrimenti rischio di "rallentare" o meglio chiudere da davanti e quindi perdo completamente di vista il senso dell'addestramento.
RITMO - DECONTRAZIONE - CONTATTO
Il ritmo è il primo e più importante e deve essere mantenuto. Prima in avanti e attraverso la decontrazione e un contatto leggero dato da redini o redini di ritorno in questo caso e grazie a molteplici richieste di mezze fermate (v. post sulle mezze fermate) si crea armonia.
Un movimento fluido ed elastico che parte dal posteriore, va attraverso tutta la schiena e si trasmette fino alla nuca, alle ganasce e alla bocca del cavallo.

L'immagine generale deve essere di armonia, serenità e regolarità.

Longia, frusta lunga (se possibile telescopica con la quale se voglio posso sfiorare il cavallo senza chiudere il cerchio che deve essere di almeno 18 mt, meglio se 20 - più è stretto più sforzo le articolazioni e più dovrò fare attenzione a non sovraccaricare il cavallo cambiando spesso di mano e non lavorando per troppo tempo) e guanti completano il tutto.

Buon lavoro 😉 !!
...e se avete altre richieste io ci sono 😊

A presto 😘😘

Daniela
#equitazioneperamore
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2 commenti

ciao! il tuo blog lo ritengo molto ben fatto. Utile. E in linea con i miei principi. Mi piacerebbe tantissimo leggere qualcosa sul lavoro con due longie.

Elisa

Ciao volevo sapere dove acquistare le redini di ritorno separate come hai scritto sul libro del lavoro alla corda … Magari fai qualche video…. saluti ….

Lorenzo Marsili

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