LA SICUREZZA IN SELLA!!!

13 dicembre 2017

Quando si ha a che fare con i cavalli, dal momento che, anche se li conosciamo bene, sono animali che seguono il proprio istinto e perlopiù non sono piccoli, dobbiamo cercare sempre di minimizzare il fattore rischio (eliminarlo del tutto è impossibile).
Oltre a tenere ben presente i “segnali” di cui si parlava l’altro giorno e di avere sempre un occhio vigile, non solo su di noi e il nostro cavallo, ma anche su tutto quel che succede attorno a noi, possiamo ricorrere ad alcuni oggetti “salvavita”.
Il primo in assoluto è il CAP (casco)!
Sopra i 18 anni non è obbligatorio, bene.
Quando sono stata in Inghilterra, non solo era obbligatorio metterselo in sella, ma già prima di andare a prendere il cavallo i paddock. Niente cap, niente cavallo. Io all’epoca pensavo…esageratiiiii! Ma, dopo aver visto succedere più di un incidente con brutte conseguenze, che poteva essere evitato, ho iniziato a riflettere e, se un tempo ogni tanto mi capitava di salire senza, per esempio se montavo a pelo o salivo “solo un attimo”, mi sono lentamente abituata (auto-imponendomelo) ad indossarlo sempre. Appena in tempo!
Un giorno questa decisione - presa un po’ “per dare il buon esempio”, dato che avevo un centro mio e pretendevo di insegnare agli altri - credo mi abbia salvato la vita.
Avevo un puledrotto di 4 anni, stupendo figlio di Verdi, intero, bello allegro, in addestramento e quel giorno volevo montarlo, dopo averlo girato alla corda. Per non avere troppe cose in mano, prima di partire per il campo, ho indossato il cap (oltre alla tartaruga - lui le provava un po’ tutte a inizio lavoro 😊 ). A dire il vero non ero sicura di riuscire anche a montarlo, ma nel dubbio, l’ho indossato. Vado, mi fermo in mezzo al circolo, in fianco a lui, tempo di sistemare due cose…corda…frusta…guardo giù un secondo e………………………………………………..
Con la coda dell’occhio vedo un’ombra strana alla mia destra, come se il cavallo non ci fosse più, ma qualcosa c’era ancora. Sto parlando di una frazione di secondo. Non c’era il tempo per pensare. Un attimo dopo sento la botta più forte che vi potete immaginare, moltiplicata per mille, concentrata tutta in un unico punto, sulla mia testa. Nero………………………………
Dopo qualche secondo mi sono ripresa, frastornata, ma ancora lì, in piedi, che cercavo di capire cosa fosse successo.
Tutti quelli che avevano visto erano con le mani incrociate davanti alla bocca, gli occhi sbarrati e pieni di terrore, ammutoliti.
In pratica il farabutto (in realtà io quel cavallo l’ho amato tanto e rimane tutt’ora uno dei miei preferiti di sempre ❤️), si era, senza apparente motivo, alzato in piedi a candela, atterrando con uno zoccolo (ferrato), in pieno, sulla mia testa.
Ora, vi lascio immaginare cosa sarebbe successo se non avessi avuto il mio cap quel giorno.
Mai più ho pensato che gli inglesi fossero in qualche modo esagerati.
Quindi, non c’è bisogno di vivere con il cap, ma quando si monta, perché non metterlo. Datemi una buona ragione. Rovina l’acconciatura? Vi fa sentire “inferiori” o gli altri potrebbero pensare che non siete degli esperti. Balle!
Chi è esperto e saggio e tiene alla propria vita, lo usa.

Esiste il detto:

"Chi non ha niente in testa, non deve proteggerla" 😜

Con i puledri, inoltre, da un po’ di tempo, trovo buona l’abitudine di usare delle staffe di sicurezza, soprattutto se si lavora con i salti o in campagna. In realtà non solo con i puledri. Se, per qualche motivo, il cavaliere si dovesse trovare con un piede impigliato nella staffa, in modo pericoloso, la staffa si aprirebbe, liberando il piede ed evitando il peggio. Anche qui ho visto persone trascinate per diversi metri o appese sotto al cavallo, che hanno riportato ferite gravi che si potevano evitare.
Un tempo esistevano quelle con l’elastico, che personalmente trovo abbastanza odiose, perché ogni tanto si aprivano quando meno dovevano o se perdevi un elastico in giro, poi ti toccava montare con la staffa aperta. La gomma si logorava con il tempo ed esteticamente lasciavano desiderare.

Le mie staffe della Tech Stirrups sono così belle che non sembrano neanche staffe di sicurezza, ma opere di ingegneria travestite da gioielli. Il sistema è ottimo, a molla e una cosa bella è che la staffa si autoposiziona per accogliere il piede. Niente più contorsionismi. L’esercizio di “riuscire a prendere le staffe senza guardare giù” lo faccio fare sempre a chi è alle prime armi ed è divertentissimo, ma dopo anni di equitazione credo di essermi meritata questo piccolo comfort.

Non potevano mancare gli speroni abbinati e… dettaglio interessante… le punte degli speroni sono arrotondate come piaccciono a me ed intercambiabili 😍😍😍 Adoro!

A domani...  😘

Daniela





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